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In ricordo di Giovanni Goria

Non posso non dedicargli un pensiero. Credo che molte persone, tra quelle che mi seguono, abbiano almeno uno dei suoi testi, basilari per chiunque si occupi di cucina piemontese, insieme a quelli di Sandro Doglio. Parlo dell’avvocato astigiano Giovanni Goria, scomparso ieri a 88 anni, profondo conoscitore delle tematiche gastronomiche legate alla realtà piemontese, delegato per l’astigiano e vicepresidentedell’Accademia della cucina Italiana.
Un uomo colto, educato, ed estremamente disponibile.
Poco prima di Natale eccezionalmente, nonostante la malattia, mi ricevette. Ci tenevo a presentargli il mio Galuparìe, in cui è menzionato nei ringraziamenti, ringraziandolo di persona per essere stato mia fonte di ispirazione e di informazione da sempre. Senza di lui non lo avrei mai realizzato.  Accolse con sorrisi garbati sia me sia il libro, che sfogliava e accarezzava annuendo silenzioso in segno di consenso. Secondo la sua abitudine (da sempre, ci confermò la moglie, donna squisita, lui teneva molto a questo rito) fu servito l’aperitivo: uno Chardonnay del Monferrato, ovviamente. Ci siamo salutati con un abbozzo di abbraccio, alla piemontese, un sorriso e uno sguardo. Conserverò a lungo quel guizzo, quel contatto prezioso, con gratitudine e tenerezza. Grassie avucat!

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2 pensieri riguardo “In ricordo di Giovanni Goria

  1. uno dei grandi libri di cucina regionale, uno dei più seri e “buoni”: io lo sto centellinando da mesi, provando piatti (con gli ingredienti che posso trovare qui a Londra): la sua torta di zucca monferrina rimane la grande scoperta di questi ultimi sei mesi (fatta ripetute volte), il suo arrosto morto, moltissimi dei suoi antipasti. ecc… molto caldamente consigliato a chi vuole esplorare questa grande cucina

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