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Bonet bianco piemontese

Molto meno conosciuto del bonet tradizionale, questo che vi propongo è il cosidetto “bonet bianco”, che si differenzia dall’altro per l’assenza di cacao e quindi per il colore decisamente più chiaro.

Qualcuno dice che non è il Bonet con la B maiuscola, ma in realtà è proprio questo il Bonet più tradizionale, nato molto tempo prima che il cioccolato, o ancora di più il cacao in polvere, arrivasse in Piemonte! Un approfondimento lo trovate su Galuparìe.

Gli ingredienti e il tipo di cottura sono praticamente gli stessi, diciamo che per chi non può mangiare cioccolata o non ama particolarmente questo sapore, è un’ottima alternativa.

Visto che è un Bonet alternativo, mi sono permessa di cuocerlo direttamente in stampi monoporzione anziché nello stampo tipico ” a bonet”. La golosità è garantita ugualmente ^^

Bonet bianco

Per 8 persone:

6 uova,

300 ml di panna

280 ml di latte

150 gr di zucchero vanigliato

+ 100 gr circa di zucchero per caramellare lo stampo,

due cucchiai di rum o di amaretto

100 g di amaretti sbriciolati

Per prima cosa  caramellate lo stampo e lasciatelo raffreddare.

Mescolate il latte e la panna e  scaldateli a fuoco basso,senza farli bollire.

MOntate le uova con lo zucchero, non troppo per evitare la formazione di antiestetiche bolle, unite gli amaretti sbriciolati, il latte e la panna  e infine il liquore scelto.

Versate il composto nello stampo caramellato (o negli stampi singoli) e infornate a 180, a bagnomaria, per 50 (40 per gli stampi singoli) minuti. Prima di sformarlo è meglio farlo raffreddare almeno un paio d’ore.

53 pensieri riguardo “Bonet bianco piemontese

  1. Anche a tavola ci sono dicotomie fondamentali, che equivalgono a Coppi-Bartali o Torino-Juventus per citare due esempi in campo sportivo.
    In questo caso l’alternativa è tra bonet e panna cotta: io mi schiero decisamente per la seconda. Nel caso del bonet bianco, però, faccio un’eccezione…

  2. o che bellezza norma!!!! l’idea del bonet senza cioccolato è fantastica, io non amo moltissimo il cioccolato, ma il bonet mi piace molto lo stesso proprio per la presenza degli amaretti, penso che questo dolce possa essere mio in un battibaleno.
    mi piace molto anche lo sfondo del blog, oggi.

    sono tornata (forse…)

  3. cito e stracito gaia: anche io amo gli amaretti moltissimo, mentre posso fare a meno del cioccolato. quindi questa versione bianca, mi piace assai!

  4. sai che non ho mai provato (e mangiato) quello bianco? Pensa..ignoravo l’esistenza. Io, al contrario di enrico, non amo molto la panna cotta, ma questa versione bianca del bonet è da provare. Mi ispira moltissimo! Da settimane mi riprometto di fare quello al caffè.. uno di questi giorni.
    P.s sagra dei ciapinabò.. una delusione (per me)

  5. Il bonet bianco mi sembra veramente una cosa sublime…. ho subito copiato la ricetta.
    Rispondo qui a due tue domande.
    Per il cake ai fichi puoi usare quelli secchi ..magari li fai rinvenire un pò in acqua tiepida.
    la pasta che ti piaceva ( ricordi il post “Pasta e fagioli”?)la trovi da Basko e se guardi c’è anche un altro formato della stessa ditta che sembra una moneta con sul fronte una casa e sul retro delle spighe..se non ricordo male.
    Baci

  6. Questo mi mancava! Non conoscevo la versione senza cacao 🙂 e mi piace anche la tua scelta del mono porzione: è elegantissimo, voglio stupire gli ospiti con la tua ricetta!
    Baci

    1. grazie Mari, in effetti amaretti a parte è una sepcie di panna cotta un po’ più ricca per via dell’uovo… beh si insomma è un po’ più una bomba…!

  7. Adoro il bonet classico e questo non l’ho mai assaggiato, ha un fantastico aspetto!Me lo segno Norma, credo che mi prenderò una pausa nella dieta…..Un abbraccio…

  8. mmmmmm….mamma che buono …diceva la pubblicità.
    Io dico: ma che golosità!
    mi sa che mi toccherà tirar fuori alambicchi e storte per farlo senza latte!
    Serena notte carissima

  9. Ciao, non ho mai mangiato questo dolce – che non conoscevo, per via della mia diversa dislocazione geografica – ma devo dire che questo tuo mi ha conquistata!

    Tiziana

  10. Ma sai che non ho mai neanche assaggiato il bonet tradizionale? Devo assolutamente colmare questa lacuna…E vogliamo parlare della tua variazione bianca?!? Non sarà l’originale, ma dev’essere delizioso!!!

  11. un’ottima alternativa al “solito” crème-caramel, che personalmente non amo molto. Mi piace, invece, il vostro “bonèt”, che nella versione ligure (evidentemente di vostra derivazione) viene chiamato “bunettu” (o bonetto, se lo vogliamo italianizzare). Proverò di sicuro anche questa versione chiara, mi ha già catturato…
    Un abbraccio

  12. non so neanche da quando non mangio un bonet ne ricordo ancora il sapore, non conoscevo questa versione bianca ma potrebbe diventare il mio dessert per la prossima domenica

  13. Guarda a volte le combinazioni! Giorni fa in un ristorante mi hanno proposto il bonet bianco facendomi trasecolare (che poi era buonissimo) e oggi mi imbatto nella tua ricetta… Copio e incollo senza indugi 🙂
    Buona domenica!

  14. Penso di provare questa ricetta a breve! Volevo però ricordare a tutti i puristi, che il Bonet TRADIZIONALE in realtà è questo! Infatti il bonet ha origini antichissime, addirittura precedenti alla scoperta dell’America, quindi il vero bonet originale, detto “alla monferrina” è in realtà quello bianco senza cacao (che ovviamente non era conosciuto in Piemonte)!
    Buon appetito a tutti!

    1. Eh, molto probabilmente è così, e non solo, è molto probabile, sempre per ragioni storico/geografiche, che le prme versioni fossero col cioccolato fondente e non col cacao, così come è accaduto per la bavareisa e la cioccolata in tazza, perché la lavorazione in polvere della pasta di cacao è molto più recente di queste ricette tipiche piemontesi: bravo Massimo, e benvenuto!

  15. Il Bonet nasce bianco, all’incirca nel XIII-XIV secolo e ancora, anticamente il liquore usato per fare il Bonet era il Fernet… ottimo digestivo.
    Solo nel XVII/XVIII secolo con l’arrivo del cacao dal sudamerica venne aggiunto il cacao al bonet…

    PS: si cuocerebbe a bagnomaria..

  16. ottima cosa… coincidenza anche io ho appena pubblicato un bonet, quello di Goria (ottimo)
    + strano che ora la maggior parte conosca solo quello al cioccolato: al tempo della prima edizione del libro di Goria (1990, se non sbaglio) , lui dice che invece la versione più corrente fosse quella “gialla”: in pochi anni sembra esserci stato un cambio di tendenza
    certo che tra questo, quello scuro e la panna cotta… scelta difficilissima. ciao stefano

  17. ai suoi tempi era ancora in uso la versione più economica, cioè la prima, senza cacao, ingrediente che per molto tempo non è stato propriamente alla portata di tutti 🙂 La scelta è difficile ma… basta farli tutti, a rotazione!

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