Mangé · Tradission · Vegetariano

Siola e siolòt

Ecco un altro classico della cucina piemontese, contorno per eccellenza delle carni delle feste. Anche qui, numerose le versioni, che con le contaminazioni poi prevedono sovente l’aggiunta di ingredienti quali uvetta, pinoli, cacao e via dicendo…

Per iniziare però mi pare giusto proporvi la ricetta “basic”, quella che si fa da sempre, nelle campagne, e…non solo!

Cipolline in agrodolce alla piemontese


500 g di cipolline borettane (si trovano già sbucciate…gran comodità!!)

una grossa noce di burro

una manciata di farina

mezzo bicchiere di aceto di vino bianco

un cucchiaio di miele (facoltativo)

un cucchiaio colmo di zucchero (due se non usate miele)

una presa di sale

acqua calda q.b.

fate scaldare il burro in un tegame, infarinate leggermente le cipolline e rosolatele a fuoco vivace per qualche minuti. A parte fate scaldare l’aceto, e scioglietevi lo zucchero e -eventualmente- il miele. Versate il liquido sulle cipolline, fate evaporare per due minuti, poi coprite e continuate la cottura a fuoco medio-basso per mezzora circa, aggiungendo se serve qualche cucchiaio di acqua calda. Salate, verificate la cottura e se necessario fate restringere  il fondo di cottura rialzando la fiamma in modo che abbia la consistenza sciropposa.

19 pensieri riguardo “Siola e siolòt

    1. nel fresco-verdura alle Porte di Moncalieri… (dove ci sono normalmente le barbabietole cotte, le patatine novelle…) ma anche in altri supermercati… in questa stagione, ovviamente… in altri periodi dell’anno è decisamente più difficile 🙂

  1. mi fai tornare con la memoria a quando, piccola e capricciosa a tavola, venivo convinta a mangiare intere ciotole di queste deliziose cipolline con la scusa ” tolgono l’infiammazione”…
    quale infiammazione? ma una qualsiasi,naturalmente!

  2. oh bene visto che questa è la ricetta vera, io di solito faccio la variegata 🙂 me la segno e la faccio, mi piacciono da impazzire le cipolline! baci Ely

  3. Ne potrei mangiare un tir… 😛

    Ho un Help da lanciare:
    Martedì ho amici a cena, una delle commensali è afflitta da una serie di allergie alimentari.
    Come lo assemblo un dolce (possibilmente veloce) senza usare latte (lattosio), uova e lievito di birra?

    Le bustine di zucchero gliele ho già date la volta scorsa… 😦

  4. urca, che madeleine. ci credi se ti dico che è una delle prime ricette ‘compless’ che ho cucinato? avevo dieci anni, e la mia mamma lavorava al pomeriggio. una sera le feci una sorpresa, e le feci trovare pronte le cipolline “glassate a bruno”, così recitava Ada Boni nel Talismano della felicità. Lì la ricetta prevede brodo al posto dell’aceto, niente miele ma solo zuchhero e niente infarinatura. A occhio di foto, però, il risultato è molto simile, al limite un cugino germano, come direbbe Asterix…

  5. L’unica cosa che poteva rapprsentare un deterrente alla preparazione delle cipolline era il doverle pelare ..ora farò più attenzione al super e cercherò quelle già pronte e visto che ho anche , grazie a te, la ricetta giusta….non ho più scuse.

    Buona domenica!!

  6. IO le adoro….e la ricetta di casa mia (della nonna di Villarbasse!) è precisa precisa precisa.
    Quando vengono i nostri amici “fuori Piemonte” sono sempre nella lista…e faccio un figurone con veramente poco.
    Super slurp.
    SMILE Lucy64

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